I Senior di Coldiretti Ravenna, movimento pensionati dell’Organizzazione agricola, in una lettera inviata a tutti i candidati locali alle elezioni politiche del 25 settembre, ha messo nero su bianco le 5 priorità della popolazione anziana per i primi 100 giorni del prossimo governo.
“Abbiamo messo a punto un’agenda snella e incisiva per gettare le basi di un’azione concreta di sostegno e supporto alle fasce più deboli della società – spiega Giancarlo Merendi, Presidente della Federpensionati Coldiretti provinciale – e nel farlo siamo partiti da un dato chiave già certificato dall’Istat, ossia che la popolazione italiana over 75 anni passerà dagli attuali 7 milioni pari all’11,7% dei residenti agli 8,2 milioni nel 2030, pari al 13,7% della popolazione”.
Una proiezione demografica, spiega Merendi, che “richiede una pianificazione di impegni a lungo termine nel settore della cura e dell’assistenza delle persone anziane, molto spesso fragili e disabili, partendo quindi dalla necessità di implementare i servizi di assistenza domiciliare, sfruttando anche le risorse previste dal Pnrr, e dalla istituzionalizzazione della figura del caregiver familiare”.
A questo primo punto i Senior Coldiretti chiedono poi di affiancare l’introduzione della figura del geriatra di famiglia nelle case della salute e negli ospedali di comunità. Infatti, gli specialisti in grado di curare a 360 gradi gli anziani che hanno più malattie contemporaneamente sono circa 4.300, un numero destinato a esser sempre più basso rispetto alle crescenti necessità.
Altre due richieste fondamentali riguardano gli aspetti normativi nazionali. “È infatti necessario – afferma Merendi – che il nostro Paese si doti di una Legge quadro sull’invecchiamento attivo che sostenga meglio la dignità, l’autonomia e l’autodeterminazione degli anziani; al contempo – prosegue – non è più rinviabile l’approvazione di una specifica legge nazionale sull’autosufficienza, già adottata con successo da altri paesi europei come Germania, Francia e Spagna, strumento chiave al fine di riformare l’assistenza domiciliare dell’anziano”. Da ultimo, ma ovviamente, non per importanza, si ritiene fondamentale “sostenere il reddito dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli e difendere il potere d’acquisto delle pensioni, adeguando i trattamenti minimi al 40 per cento del reddito medio nazionale, riformando il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’Istat e rivedendo i meccanismi di tassazione”.