La pandemia ha messo a rischio le categorie più fragili, con conseguenze socioeconomiche disastrose ed evidenziato l’inadeguatezza del nostro sistema sanitario, ma ha anche le carenze macroscopiche nell’assistenza sociale e territoriale, in cui ad essere colpiti sono state soprattutto le persone più fragili. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del sistema di sorveglianza integrata Covid 19, i decessi causati dal Covid riguardano gli ultra 65enni per il 91,1%, dato che arriva al 98,9 per cento abbassando l’età agli ultra cinquantenni. E’ quanto evidenziato dai Senior Coldiretti della Sardegna che si sono incontrati domenica 4 luglio all’hotel Baia di Nora a Pula, riunendo il proprio consiglio regionale sotto la guida del presidente regionale Gianni Girasole coadiuvato dal segretario regionale Bruno Murru.
All’incontro hanno partecipato il presidente nazionale Giorgio Grenzi e il segretario nazionale Lorenzo Cusimano, e importanti contributi sono emersi dagli interventi del professor Marcello Maggio, direttore della clinica geriatrica universitaria di Parma, e del dottor Luigi Cadeddu dell’assessorato alla Sanità nonché responsabile del servizio 118 regionale, che hanno illustrato la situazione attuale della pandemia e lo stato di avanzamento della campagna vaccinale.
“Le conseguenze economiche e sociali per le famiglie, per le imprese e per il Paese sono state disastrose – ha sottolineato il presidente di Coldiretti pensionati Sardegna Gianni Girasole – e la ripresa dipenderà dalle politiche che saranno adottate a cominciare dal Recovery Plan, che costituisce l’occasione per fare realizzare importanti riforme strutturali e decisivi interventi nel campo sociale e sanitario, oltre che per il rilancio dell’economia”. “Dobbiamo trarre insegnamento da quanto successo con il Covid – ha affermato Girasole – e per questo occorre potenziare la sanità pubblica, rilanciare la medicina territoriale e l’assistenza domiciliare. Al tempo stesso occorre introdurre il nuovo concetto di invecchiamento attivo e inclusione grazie a un nuovo sistema di welfare, assicurando la piena integrazione e partecipazione degli anziani nella società, favorendo lo scambio intergenerazionale e prevedendo anche sistemi di prevenzione per le truffe e raggiri”.
Richieste che arrivano forti da Coldiretti Federpensionati, come ha ribadito il Presidente nazionale dei Senior Coldiretti Giorgio Grenzi, che ha illustrato il vademecum per il dopo pandemia riassunto in tre punti: salute, servizi di assistenza e disabilità; invecchiamento attivo e inclusione; reddito e potere di acquisto.
Grenzi, ricordando l’impegno della Federpensionati per promuovere e far attivare strumenti legislativi nazionali e regionali in favore dell’invecchiamento attivo, ha sottolineato anche la necessità di una rete di servizi e strumenti di welfare che possano garantire una migliore qualità della vita agli anziani in ambiti essenziali fra i quali la sicurezza degli anziani, in particolare nelle aree rurali, e l’uso della tecnologia nella vita quotidiana dei Senior.