All’annuale assemblea, i delegati in rappresentanza dei pensionati di Coldiretti Veneto a Valeggio sul Mincio fanno il punto sulla situazione e presentano le cinque priorità per il Governo.
I senior di Coldiretti Veneto si sono incontrati a Valeggio sul Mincio per l’annuale assemblea. All’appuntamento riuniti i delegati appartenenti ai sette consigli direttivi provinciali dei Senior regionali, in rappresentanza degli oltre 64mila pensionati, oltre 6mila nella provincia di Rovigo, che provengono soprattutto dal mondo agricolo ma sempre più anche da altri settori, dati i servizi offerti a tutti i cittadini dal patronato Epaca e da Coldiretti.
Dopo la visita al Parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio e a Borghetto, i presenti hanno partecipato alla Santa messa officiata dal Vescovo emerito e amministratore apostolico di Verona Giuseppe Zenti, dal parroco di Borghetto sul Mincio Don Luigi Stefanoni e da don Robert Soccal, consigliere ecclesiastico di Belluno. Presenti alla giornata il presidente nazionale Giorgio Grenzi e il segretario nazionale Lorenzo Cusimano, il presidente regionale Marino Bianchi e quello provinciale Giorgio Vicentini oltre ai presidenti delle altre province del Veneto. Sono intervenuti anche il presidente nazionale dell’Epaca Daniele Salvagno, il direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro, oltre ai vertici delle altre federazioni Coldiretti. Alla giornata ha partecipato anche il sindaco di Valeggio sul Mincio Alessandro Gardoni.
Durante la giornata sono emerse una serie di riflessioni. I senior Coldiretti chiedono alla politica di inserire nella loro agenda la figura del geriatra di famiglia nelle case della salute e negli ospedali di comunità. È necessario che l’Italia si doti di una Legge quadro sull’invecchiamento attivo per sostenere al meglio la dignità, l’autonomia e l’autodeterminazione degli anziani; al contempo non è più rinviabile l’approvazione di una specifica legge nazionale sull’autosufficienza, già adottata con successo da altri paesi europei come Germania, Francia e Spagna, strumento chiave al fine di riformare l’assistenza domiciliare dell’anziano. Inoltre, è fondamentale sostenere il reddito dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli e difendere il potere d’acquisto delle pensioni, adeguando i trattamenti minimi al 40% del reddito medio nazionale, riformando il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’Istat e rivedendo i meccanismi di tassazione.
“Risorsa attiva e presenza sicura per i nuclei familiari, il pensionato Coldiretti rappresenta il 50% degli iscritti nelle liste del settore dell’Inps – ha precisato Marina Montedoro -. Si tratta di una realtà importante che nella famiglia rurale ha il suo ruolo sia di sostegno che di aiuto alle attività aziendali con un supporto operativo valido anche dal punto di vista della conservazione dei saperi. Mentre scatta l’allarme rette per 300mila anziani ospitati nelle residenze sanitarie di tutta Italia a causa delle bollette che balzano del 166% in un anno a causa dei costi energetici e delle tensioni internazionali in Ucraina – ha spiegato Montedoro – in agricoltura i nonni trovano ancora posto in ambienti rurali che favoriscono dialogo e gli scambi culturali tra generazioni che incoraggiano i giovani nella professione dell’imprenditore agricolo in chiave moderna grazie soprattutto agli insegnamenti tramandati dai più vecchi”.
“In Veneto – ha spiegato Marino Bianchi - ci sono 180mila anziani non autosufficienti di cui 149mila sono assistiti in famiglia. Gli anziani autosufficienti saranno la grande emergenza dei prossimi anni. Le persone anziane che ricevono un servizio di assistenza domiciliare sono in Italia il 6% un dato che ci colloca in fondo alla classifica internazionale. Il Pnrr prevede un aumento dei servizi di assistenza domiciliare, destinandovi quattro miliardi ed è sicuramente un buon punto di partenza. Le cure domiciliari sono in costante crescita quantitativa, ma la durata dei singoli interventi è quasi sempre breve mentre la sua intensità è spesso modesta. L’attuale modello di intervento non è in grado di intercettare una buona parte dei bisogni assistenziali domiciliari con particolare riferimento ai bisogni della non autosufficienza. In Veneto la popolazione nel 2021 era di 4.868.830, di questi il 23% superano i 65 anni di età. Questa proiezione impone una pianificazione di impegni sociali e sanitari a livello locale e sanitario nella cura delle persone anziane che molto spesso sono fragili. Un altro tema a noi molto caro – ha aggiunto Bianchi - è quello legato all’implementazione e miglioramento delle politiche sociali e sanitarie legate all’invecchiamento attivo e alla legge regionale esistente. Auspichiamo sempre più un coinvolgimento nelle politiche sociali delle nostre fattorie sociali di Coldiretti”.
Giorgio Grenzi ha precisato: “Dobbiamo recuperare in fretta i quasi tre anni di pandemia che ha cercato di dividerci. Il nostro motto è: distanti ma vicini comunque sempre uniti. Siamo una generazione fortunata perché abbiamo un’aspettativa di vita di venti anni in più dei nostri genitori. L’importante è mantenerci in salute ed autosufficienti. A tal proposito è terminato un progetto denominato ‘Sprintt’ in cui sono stati coinvolti 11 paesi europei, 15 centri di ricerca, tra cui tre in Italia. Il progetto è focalizzato sull’attenzione all’alimentazione e al movimento. Ci sono anche altri progetti in corso riguardano il problema della solitudine, la tecnologia come strumento di assistenza e salvavita con il Politecnico di Milano e sul Parkinson con l’Università di Catania”.