Coldiretti Veneto presenta il Patto intergenerazionale per l’economia solidale

6 Aprile 2024
Coldiretti Veneto presenta il Patto intergenerazionale per l’economia solidale

Una azienda agricola di Rovigo che insieme ai fiori coltiva l’inclusione, un’associazione di donne con la fibra d’ortica tessono relazioni in un’isola della Laguna Nord, una cooperativa agricola bellunese in rete con il territorio che promuove l’integrazione sociale, sono i tre casi studio scelti per il convegno promosso da Coldiretti Veneto dal titolo: “Economia solidale. La campagna nuova frontiera del welfare” che si è svolto lo scorso 5 aprile a Treviso nella sede della Provincia Auditorium Sant’Artemio.

La vocazione delle aziende agricole all’accoglienza delle persone fragili trova proprio nella famiglia contadina una particolare connotazione. Un potenziale espresso da centinaia di operatori agricoli che è stato disciplinato dalla Regione del Veneto intervenuta con una norma facendo da apripista in Italia.  Dopo dieci anni dall’approvazione della legge regionale e in considerazione anche della sopravvenuta normativa statale, Coldiretti Veneto attraverso i suoi movimenti: giovani, donne e senior ha presentato una proposta di aggiornamento, ma soprattutto un patto intergenerazionale a sostegno della comunità.

Dopo i saluti di Stefano Marcon presidente della Provincia di Treviso, Alberto Bertin, Capo area legislativa di Coldiretti Veneto, ha esposto il percorso avviato per gli adeguamenti della legge regionale. Sono intervenuti l’assessore regionale alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, che raccolto le proposte dell’Organizzazione e illustrato lo stato dell’arte della Missione Salute del PNRR della Regione Veneto, e l’assessore regionale al Territorio, Cultura, Caccia e Pesca Cristiano Corazzari.

“I servizi alla collettività, la cura e il benessere verso il prossimo rispondono alle esigenze della società – hanno dichiarato i rappresentanti dei Movimenti di Coldiretti Veneto Marino Bianchi presidente di Federpensionati, Valentina Galesso responsabile delle Donne Coldiretti e Marco De Zotti delegato di Giovani Impresa – valorizzare queste realtà è strategico anche per il sistema socio sanitario regionale”.

Novemila sono le aziende solidali censite da Coldiretti su territorio nazionale, negli ultimi anni l’agricoltura sociale ha acquisito una valenza sempre crescente e nel corso di un decennio ha visto aumentare di 7 volte il numero delle fattorie in grado di offrire oggi un valore di servizi sanitari ed educativi che ha superato il miliardo di euro, di cui 600 milioni di euro in prodotti e 400 milioni di euro in servizi sociali svolti dalle imprese agricole secondo le stime della Coldiretti.

Proprio i soggetti con disabilità mentale sono al primo posto tra le categorie più seguite dalle esperienze di agricoltura sociali, davanti a minori in difficoltà e disabili fisici, secondo un’analisi Coldiretti sull’ultimo rapporto Welfare Index Pmi, davanti a minori. Ma nelle fattorie trovano accoglienza anche detenuti ed ex detenuti, donne vittime di abusi, anziani, persone con problemi relazionali oppure con dipendenze fino ai disoccupati e agli stranieri. Nell’ultimo anno – sottolinea Coldiretti – oltre 50mila persone hanno usufruito dei servizi nati grazie all’impegno sociale degli agricoltori, migliorando la qualità della propria vita e ricevendo formazione, con una presenza in azienda in molti casi quotidiana.

Si tratta solo di alcune delle opportunità offerte dal nuovo welfare “verde”, regolamentato a livello normativo dallo Stato grazie alla legge 141 del 2015, per affiancare –– il sistema dei servizi pubblici messo sempre di più sotto pressione. Lo Stato, infatti, non arriva a coprire i costi e a offrire servizi sociali dignitosi per tutti ed è per questo che l’agricoltura, da sempre attenta ai più deboli, con la sua diffusione capillare può supportare il welfare pubblico alleggerendone i costi.

Un contributo fondamentale alla tenuta sociale del Paese considera che – conclude Coldiretti - le famiglie ogni giorno hanno un problema nuovo da risolvere, dall’aumento dei prezzi sugli scaffali alle bollette, dall’esplosione dei prezzi degli affitti alla crescita della rata del mutuo, fino a dover rinunciare anche a farmaci, cure e visite di controllo e prevenzione oppure ai servizi di assistenza per nonni e figli. 

Dopo l’intervento di Giorgio Grenzi presidente nazionale di Federpensionati, che ha illustrato le attività dei Senior Coldiretti con particolare riferimenti alle problematiche afferenti temi quali la salute e i servizi alle presone anziane, le conclusioni sono state affidate al presidente di Coldiretti Veneto Carlo Salvan.